Tutto questo grazie alla natura del terreno, all’ esposizione, ai sesti di impianto dei nostri vigneti e alle tecniche agronomiche adottate da molti anni.
La collina di Montescudaio ci ripara infatti dal vento diretto proveniente dal mare, attenuandolo nei momenti di maggior forza.
I terreni delle nostre vigne sono terreni “freschi”, vale a dire che ci sono vene di acqua sotterranea che, con le opportune sarchiature estive dell’interfilare, consentono la risalita capillare dell’acqua sino allo strato esplorato dalle radici.
La fittezza dei nostri impianti con piante a 70 cm di distanza tra loro, costringe le radici ad andare in profondità nel terreno, andando così a cercarsi l’acqua; le lavorazioni profonde che facciamo in autunno consentono poi all’acqua piovana di penetrare ed immagazzinarsi in profondità nel terreno. Tutto questo fa si che d’estate, anche so non piove per mesi , le piante non vanno mai in stress idrico.
Questa condizione è fondamentale per ottenere una stagione lunga ed una maturazione omogenea ed equilibrata, sia dal punto di vista dell’accumulo di zuccheri e quindi dell’alcool che ne deriva con la fermentazione, sia dal punto di vista della maturazione fenolica vale a dire la concentrazione di polifenoli e tannini nelle bucce dell’uva. Basta dare un’occhiata ai nostri vigneti in questi giorni di fine ottobre per accorgersi che le piante sono in ottima forma e non hanno minimamente sofferto la siccità estiva: le foglie stanno ingiallendo ma non sono cadute.
Iniziando dalle zone più alte dei vigneti che, dalle analisi a campione fatte nei giorni precedenti, erano ad un ottimo livello di maturazione, per proseguire con le zone più a valle, che raggiungono la maturazione ottimale qualche giorno dopo e per concludersi ai primi giorni di ottobre con la raccolta del Viognier .
L’uva bianca era sanissima , non c’era un grappolo da scartare!
Il 7 e l’8 di settembre, dopo i consueti campionamenti abbiamo fatto il primo stacco di Sangiovese per la vinificazione del Tresassi Rosato: ora che la fermentazione si è conclusa da 10 giorni ed il vino è stato tolto dalle feccie (svinatura) abbiamo potuto verificare l’ottimo risultato del Tresassi Rosato 2020 bio, molto profumato e sapido, gradazione alcoolica corretta (12,5°) ed il colore rosa violaceo che lo caratterizza.
Dal 9 di settembre ci siamo spostati nel Merlot che, a quel punto era perfettamente maturo in entrambi i vigneti che abbiamo di questo vitigno. Lunedì 14 settembre abbiamo fatto il secondo stacco del Sangiovese delle zone collinari più alte: grappoli perfettamente maturi, omogenei, neanche un acino da scartare. Con questa uva avremo un Sangiovese di prima scelta di grande soddisfazione.
Terminato il Sangiovese, il 18 settembre siamo entrati nelle vigne di Cabernet, l’uva più tardiva che abbiamo in azienda: anche qui abbiamo raccolto bellissimi grappoli, molto sani e perfettamente maturi.
Gli ultimi giorni di settembre abbiamo iniziato le svinature, con il primo travaso dei vini, operazione che è proseguita nei giorni successivi, a mano a mano che i mosti terminavano la fermentazione. Anche il profumo delle fecce è un indicatore della qualità delle uve vinificate.
Complessivamente il periodo di vendemmia 2020 e di vinificazione si è concluso con circa 10 giorni di anticipo rispetto alla media degli anni scorsi, sempre per via dell’estate molto calda ed asciutta.
Ora tutti i vini sono in maturazione in tini d’acciaio in attesa di essere travasati in tini di cemento (i vini rossi) e nei tonneaux di rovere (i vini rossi “riserva”). Le diverse masse di vino bianco verranno assemblate con il nostro enologo all’inizio di gennaio mentre il Tresassi Rosato è in un tino di acciao in attesa dell’imbottigliamento.
Per concludere, siamo veramente soddisfatti dell’annata 2020, così difficile per altri versi, e ringraziamo Luigi per l’ottimo lavoro svolto, Maike e Fabio per il prezioso aiuto e tutti i ragazzi che hanno partecipato attivamente a questa bellissima vendemmia.